giovedì 1 ottobre 2009

PRESIDIO CONTRO IL CONSUMO DI CORPI - Milano 4 Ottobre

Notizia arrivatami da una lista a cui sono iscritta..
Io spero di riuscire ad andarci!



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PRESIDIO CONTRO IL CONSUMO DI CORPI

Il gruppo lombardo "Animali della Camuna" aderente ad Antispecismo.Net
organizza un presidio contro il consumo di corpi a Milano in Piazza
Cairoli (angolo via Dante) per il 4 ottobre 2009 dalle 15.30 alle 18.00.




Ogni anno nel silenzio più assoluto, miliardi di animali trovano la morte nei
macelli di tutto il mondo.

Per il mercato della carne e del pesce, latte, uova e formaggi, perdono la
vita un'infinità di esseri senzienti, cioè con la capacità di provare
sentimenti, di soffrire e gioire, di amare ed odiare, né più, né meno dei
nostri animali da compagnia.

Questi animali vengono fatti nascere al solo scopo di diventare cibo. Passano
tutta la vita rinchiusi in lager che noi chiamiamo allevamenti, tenuti
incatenati o stipati in piccolissimi spazi che non permettono nessun tipo di
movimento, non possono interagire con altri individui della stessa specie,
vengono nutriti con mangimi innaturali, al solo scopo di migliorarne la
produzione e la resa in termini puramente economici. Le femmine vengono
fecondate artificialmente, violentate da una macchina che non a caso si chiama
"ruota da stupro"; appena diventate mamme, verranno private dei loro cuccioli,
che entreranno nella catena di produzione per diventare presto pezzi di carne
venduti su qualche bancone di un supermercato.

Tutti gli animali ammassati negli allevamenti, vengono costretti
all'assunzione forzata di farmaci per ridurre il rischio di infezioni, ma
anche per aumentare di peso più velocemente, andando così ad alimentare
un'altra industria, quella chimico/farmaceutica, responsabile della tortura di
milioni di esseri senzienti ogni anno, animali usati per la sperimentazione
farmacologica, reclusi e torturati negli scantinati dei laboratori, al
servizio di una scienza violenta e senza scrupoli, dove il lucro delle
multinazionali la fa da padrone.

Intanto gli animali da produzione di cibo, dopo una breve vita in galera, in
perenne stato di sofferenza psico/fisica, ridotti a macchine, vengono inviati
ai macelli, dove finalmente troveranno la morte liberatrice. Quindi verranno
fatti a pezzi, lavorati e confezionati, in una vera e propria catena di
smontaggio e saranno infine esposti sugli scaffali sotto il nome di bistecche,
arrosti, pesce, scatolette di carne e di tonno, prosciutti, mortadelle,
formaggi, latte uova, pasticcini, gelati, ecc. ecc.

Questa è purtroppo la cruda realtà che sta dietro il prodotto finito,
confezionato e pulito; la verità che alcuni non conoscono, ma che più spesso
si vuole far finta di non conoscere, in modo che ciò non possa destare nessuna
compassione.

Questi esseri senzienti vengono catalogati come "animali da reddito", e così
perdono ogni diritto e ogni tipo di tutela, vengono derubati della loro vita e
considerati solo come pezzi di carne già nel momento in cui vengono al mondo.
Se si pensa che la parola animale significa "essere con anima", ci si rende
conto immediatamente del controsenso della definizione "animali da reddito" e
della realtà che sta davanti agli occhi di tutti, ma resa invisibile ai più,
grazie alla nebbia del condizionamento di una cultura che vede l'essere umano
al centro dell'universo, dalla cultura del dominio e della sopraffazione che
offusca le menti: la verità invece è che "esseri con anima", cioè con
sentimenti ritenuti spesso ed erroneamente una prerogativa solo umana, sono
detenuti nei lager e sterminati nei macelli.

Da tempo immemorabile, in fondo, in fondo, sappiamo perfettamente che tutti
gli animali sono esseri senzienti come noi, altrimenti non li avremmo chiamati
animali, ma ciò nonostante continuiamo a fare su di loro le peggiori cose e a
mangiarne le loro carni, senza che questo ci crei nessun senso di colpa o
compassione. Questo ha portato il premio Nobel per la letteratura "Isaac
Bashevis Singer" ad affermare che "Nei loro confronti tutti sono nazisti; per
gli animali Treblinka dura in eterno".



Il movimento antispecista si batte per la liberazione animale. Noi
antispecisti non chiediamo migliori condizioni per gli animali negli
allevamenti, non chiediamo gabbie più grandi o un trattamento più
caritatevole, noi chiediamo l'abolizione di ogni forma di reclusione,
sfruttamento e tortura. Chiediamo la liberazione per tutti gli animali.

Come antispecisti siamo consapevoli che l'essere umano non è altro che un
animale, né più né meno di altri animali di specie diversa. Noi apparteniamo
allo stesso gruppo a cui appartengono gli altri animali. Prima che animalisti
noi siamo animali a tutti gli effetti. Noi umani, esattamente come gli altri
animali, siamo esseri sensibili, dotati di una soggettività, e per questo
siamo solidali agli altri animali che vengono allevati e macellati per la
carne, uova, latte, pelle e pelliccia, e per tutti indistintamente chiediamo
la loro liberazione.

Ci battiamo affinché finiscano le torture e lo sfruttamento dei corpi di
animali, siano essi umani o non umani.

Finché un uomo verrà considerato diverso e da meno di altri solo per il colore
della pelle, o per il suo stato sociale, o per le sue tendenze sessuali, o per
la sua religione, o per il suo sesso, e finché un animale umano o non umano
sarà recluso, torturato, sfruttato, stuprato, fatto a pezzi, vivisezionato,
mangiato, non ci sarà pace, perché tutto ciò è frutto di una stessa matrice,
di una stessa cultura del dominio, la cultura della guerra e della
devastazione, dell'egoismo più sfrenato.

Lo specismo che alla pari del razzismo, del sessismo, dell'adultismo, diventa
pratica del più forte sul più debole, spiega il perché ci sembra normale, se
non addirittura giusto, il cibarsi di corpi di altri animali, che per nostra
convenienza sono stati ingiustamente declassati a cibo. Ma per noi
antispecisti, la realtà è che il mangiare carne è un atto violento, è
l'espressione della cultura del più forte sul più debole.

Vivere senza uccidere e mangiare corpi di altri animali è possibile
e noi ne
siamo la dimostrazione vivente.
Tutto dipende dalle nostre scelte individuali, dalla nostra volontà di
cambiare
il rapporto con gli altri animali umani e non umani, dalla nostra
volontà di liberare
ed essere finalmente liberi.

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